L’abitudine alla nostalgia mi rende quello che sono.
Non mi lascia assaporare questa polvere che saluta le mie ossa.
Ascolto il tuo respiro mentre dormi e osservo quelle facce buffe che appena scomparse mi tuffano in mille perchè.
Mi domando se domani sarai la persona che oggi voglio,
piango per non sorridere di tutti i frammenti di gioia che non ho vissuto insieme a te.
Ma ti amo, a mio modo, anche se non sai cosa vuol dire.
E ti guardo, mentre cambi pelle sotto le nuvole dei miei sogni.
Rimango nostalgico come il bambino in cui mi hai trasformato,
quando hai gridato il mio nome.